Oggi ricorrono un
sacco di ricorrenze. Per i Cristiani è festa.
Per i Beatlesiani è lutto.
32 anni fa un emerito coglione (che leggeva
libri pallosi) ha deciso che invece di darsi all’onanismo sfrenato,
era il caso di privare il mondo di uno dei pochi Artisti in grado di incidere
sulle coscienze umane. Così, per colpa di un emerito imbecille l’8 dicembre 1980 la
razza umana si priva di uno dei suoi pochi rappresentanti degni. Di quelli che ti fanno dire: “sì,
sono fiero di essere umano”.
32 anni fa moriva John Lennon.
I Beatles sono il mio gruppo
preferito. Su questa mia passione sicuramente ci ritornerò, ma non sarà questo
il pezzo in cui vi spiego tutto. Pertanto prendetelo come assunto e andiamo
oltre. Ciò che vi occorre sapere è che non solo da un paio d’anni ascolto
quasi ed esclusivamente la loro discografia, ma ho letto e sto leggendo molto
su di loro.
Pertanto questo pezzo non vuole essere banale, e vi racconta
il John Lennon secondo me. Secondo quello che ho capito io. Dalle sue canzoni,
dai film a lui dedicati, e dai libri sui Beatles letti. Essendo nato 4 anni
dopo la morte di John Lennon, non ho di certo esperienza diretta. Pertanto
questa è la mia idea che mi sono fatto di Lennon. Potrebbe non corrispondere a
quello che era veramente John (io lo chiamo così, senza il cognome, come pure
Paul, George e Ringo), ma è quello che ne ho capito io.
Per la maggior parte delle persone John è quello di “Imagine
All the people, Living for today...” che è sicuramente uno degli aspetti dell’anima
di John. E forse è il più ricordato perché era l’ultimo Lennon, ovvero la summa
di quello che era diventato dopo 40 anni di vita.
Ma per me John è un’altra cosa.
Tante altre cose.
John è un ragazzo dall’umorismo pungente, tagliente, a volte imbarazzante.
John è un ragazzo che si domanda "Perché non sono nato Elvis Presley?"
John è un ragazzo che vuole la leadership del suo gruppo, ma
non può permettersi di farsi scappare il ragazzo di talento di nome Paul che
quasi sicuramente gliela toglierà.
John è il ragazzo che dopo essere diventato famoso regalò a
sua zia una targa con incise le parole da essa stessa pronunciate: “La chitarra va bene,
John, ma non ti darà certo di che vivere”.
John è un ragazzo che odia portare gli occhiali, e verrà
iconicamente ricordato da quelli.
John ha scritto le miei canzoni preferite.
John è punk ancora prima, e ancora meglio, del punk stesso.
John è quello che si risveglia dal torpore solo quando Paul
lo fa sentire un gregario.
John è colui che disse che i Beatles erano ormai più famosi
di Gesù. E per questo fu “crocifisso”.
John, a dirla tutta, era anche uno stronzo. Ma aveva il talento di permettersi anche questo.
John era così innamorato di Yoko da lasciare la sua anima
gemella… Paul.
John è l’unica persona che mi fa domandare. E se fosse
ancora vivo? Sarebbe riuscito a smuovere gli animi delle persone in questo
periodo di merda?
John è un uomo complesso, umorale, sensibile, lunatico. Come
me.
John è l’uomo di Novunque, Seduto in una terra di Novunque.
Grande Conte :)
RispondiEliminaNowhere man è anche una delle mie preferite
Baci
L